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    L'erosione costiera

    Per erosione costiera si intende il risultato di un processo, o di una serie di processi naturali o indotti, che modificano la morfologia dei litorali determinando una perdita di superficie del territorio emerso e sommerso, e quindi anche di volume di sedimento, in un dato intervallo di tempo rispetto al livello medio del mare.

    I dati sull’erosione costiera dipendono quindi dalla scala spaziale e temporale di osservazione. La linea di costa di un litorale sedimentario è una linea dinamica di un ambiente tipico di transizione (terra-mare) che risente di fluttuazioni a diverse scale temporali in relazione alle onde (secondi), alla maree (ore, due cicli  giornalieri), stagioni o più ampie scale temporali (mesi, anni, secoli) come ad esempio i cambiamenti del livello medio marino.

    Va sottolineato che un arretramento della linea di riva non è necessariamente sintomo, o “sinonimo” di erosione costiera ma tale fenomeno può essere un indicatore che va sempre valutato attraverso indagini geomorfologiche multi-temporali.

    In genere, le variazioni morfologiche sono dovute allo spostamento di materiali, sedimenti, in direzione longitudinale o trasversale alla costa, come risultante delle diverse fluttuazioni, e possono essere positive (accumuli, avanzamenti) o negative (perdite, arretramenti) rispetto ad una precedente linea di riva, in un dato periodo di tempo. Nel caso degli spostamenti longitudinali si può parlare di perdite e accumuli che, in relazione ad una determinata scala di osservazione o di gestione, si bilanciano. In questo caso perdite o accumuli sono sito specifici, ma nel complesso di un certo tratto litoraneo, unità fisiografica o sistema litoraneo, non si registrano perdite assolute dal sistema.

    Nel caso degli spostamenti trasversali alla fascia costiera, sedimenti che il moto ondoso e le correnti portano oltre la profondità di chiusura delle spiagge o che il vento e le mareggiate portano nell’entroterra, si tratta di perdite assolute. In questo ambito ricadono anche le perdite di quota dei litorali dovute alla subsidenza, che determinano un determinato fabbisogno di materiale per recuperare quota e superficie di territorio rispetto al livello di medio mare.

    Le necessità di gestione degli effetti e di azioni di contrasto all’erosione costiera, scaturiscono dall’interferenza o dalla minaccia d’interferenza del fenomeno erosivo con gli “interessi” antropici localizzati, determinando criticità. Si tratta di infrastrutture, aree insediative, agricole o produttive, in massima parte elementi di tipo “rigido”, inseriti generalmente senza particolari accorgimenti in un ambiente fortemente dinamico come quello costiero, che anzi spesso ne hanno modificato l’assetto.